Elijah Craig
Nel 1789, come il primo a carbonizzare le botti di rovere per produrre Bourbon, Elijah Craig fu accreditato come il “Padre del Bourbon”. Nel corso degli anni la distilleria ha avuto la fortuna di portare a casa molti dei riconoscimenti più ambiti del settore e si è guadagnato la reputazione di produrre Bourbon di alta qualità. Le botti di rovere carbonizzato di alta qualità sono essenziali per sviluppare il sapore caratteristico di Elijah Craig. Ma dove e come vengono conservati quei barili sono una parte essenziale della storia. Per secoli, i distillatori americani hanno invecchiato il whisky in magazzini con stili che vanno dai fienili convertiti agli edifici in mattoni decorati e costruiti su misura. Oggi Elijah Craig invecchia il proprio Bourbon in quelle che sono conosciute come le tradizionali rickhouse all’aperto. Queste modeste strutture in legno, di solito alte sette piani, hanno fianchi e tetti in lamiera ondulata. Ogni piano è riempito con rick di legno, in cui le botti sono impilate a tre altezze e conservate durante tutto il processo di invecchiamento. Il design consente all’aria di circolare intorno alle canne, il che significa che non hanno mai bisogno di essere spostate o ruotate durante la loro permanenza nella rickhouse. Con solo una sottile lamina di metallo che le separa dal clima del Kentucky, le botti subiscono drastici sbalzi di temperatura, che alla fine migliorano il sapore del Bourbon che contengono. Queste strutture non sono climatizzate o isolate in alcun modo; solo la natura determina quanto calde o fredde sono le temperature all’interno. Le temperature possono oscillare da meno di -15° in inverno a più di 37° in soli nove mesi. Le botti conservate ai piani più alti sopportano il peggior caldo dell’estate, il che porta a una maggiore evaporazione dell’acqua e si traduce in Bourbon con alcolicità più elevata.