È il Cru più importante di Castellare, orgoglio dell’azienda chiantigiana per aver dimostrato la grandezza del Sangiovese in blend con la Malvasia Nera e giunta con l’annata 2017 alla 40° vendemmia, celebrata con un’etichetta diversa dal normale. L’origine del nome deriva dalla parola usata dai contadini toscani per descrivere quei terreni che dovevano essere lavorati a mano, essendo troppo duri (appunto sodi) o troppo ripidi per permettere l’impiego dei buoi. San Niccolò, invece, è il nome della Chiesa del 1300 che sorge nella proprietà di Castellare intorno a cui si trovano alcuni dei vigneti più vocati. In etichetta, l’iconico uccellino, presente da sempre sui vini rossi di Castellare, simbolo dell’impegno quotidiano per una viticoltura sostenibile che l’azienda porta avanti da oltre 40 anni. Dopo un’attenta selezione delle uve arrivate in cantina, si avvia la fase di vinificazione. Fermentazione alcolica avvenuta in vasche d’acciaio, separatamente per le due varietà, a circa
25°C per 7 giorni. A seguire, circa 20 giorni di macerazione sulle bucce e poi svinatura e fermentazione malolattica, al termine della quale il vino è stato poi trasferito in barriques parzialmente nuove (2/3 nuove ed 1/3 usate) per un periodo di circa 30 mesi. Concluso il periodo in legno è stato effettuato l’assemblaggio e, dopo un breve periodo in vasca, èstato imbottigliato dove ha affinato per altri 10 mesi prima dell’immissione
sul mercato.
Degustazione
Rubino. Raffinato e accattivante lo spettro olfattivo, che riporta a note di frutta selvatica in confettura, sensazioni floreali, tabacco e spezie dolci, terra bagnata e liquirizia, su un sottofondo balsamico e minerale. All’assaggio rivela eleganza, equilibrio e struttura. Piena rispondenza gusto-olfattiva e ottimo sostegno fresco-sapido, con una trama tannica vivace ma di buona qualità. Lunga la persistenza.