Chateau de Bligny
L’azienda può contare su un patrimonio storico, architettonico ed enologico senza precedenti e vanta una caratteristica singolare: quella di essere l’unica tenuta in tutta la regione della Champagne a beneficiare del titolo di Château. Il castello è legato sin dall’inizio della sua storia alla produzione di vini ma deve le sue alterne fortune a questioni di natura ereditaria ed economica (la fillossera, ad esempio, distrusse completamente il vigneto), tanto che tra la fine dell’ottocento e i primi anni del novecento, lo Château fu addirittura sotto la gerenza del tribunale di Bar-sur-Aube. Ed è proprio a margine di questo sfortunato periodo che subentrò la figura chiave del Barone De Cachard, proprietario capace di orientare definitivamente l’indole dello Château, e di tutto il territorio di Bligny, alla produzione di vini spumanti. Negli anni ’40, l’occupazione tedesca spazzò via tutto il lavoro dei De Cachard e dopo la guerra ricominciò il walzer dei cambi di proprietà, durato fino alla fine degli anni novanta quando la tenuta fu acquistata dalla famiglia Rapeneau, sedotta da un terroir atipico e desiderosa di preservare il patrimonio storico, architettonico e vitivinicolo del castello. Il clima di Bligny è veramente singolare: rigido, continentale con influenza oceanica e temperatura media di 15 °C. Anche il suolo ha un ruolo importante nello stile dei vini che qui vengono prodotti. I terreni sono ricchi di calcare kimmeridgiano con venature di argille. Oggi, Château de Bligny è circondato da trenta ettari di vigneto principalmente Pinot Nero e Chardonnay ed è certificato per HVE (alto valore ambientale). Le vigne sono distribuite su otto appezzamenti tra cui un Clos che vede coltivate al suo interno sei delle sette varietà tradizionali della regione.