Siamo di fronte ad una cooperativa, e questo dovrebbe riuscire a cancellare quel dannato pregiudizio secondo il quale la parola ‘cooperativa’ non possa stare nella stessa frase con ‘vini buoni’. Sì perché se si degustano i prodotti di Mailly ci si appassiona ancora di più a questo liquido con le bollicine. La visione e la filosofia della Mailly non è assolutamente da cooperativa, bensì da vero e proprio domaine. Il nome è preso direttamente dal villaggio Grand Cru della Montagne de Reims dove è stata fondata la cantina nel 1929 da 80 vigneron. Oggi l’azienda può contare su 73 ettari e ben 600 diverse parcelle, tra le quali il Pinot Nero regna sovrano con una piccola percentuale di Chardonnay. In cantina tecnologia e tradizione si fondono al meglio. Grande attenzione è riposta ai vins de réserve a cui è stato dedicato un locale intero. Poi vinificazioni in acciaio parcella per parcella, ove possibile con lieviti autoctoni, ed in parte in barriques usate da Château Margaux. Produzione di ben 9 linee di champagne, tutte a tiratura contenuta e tutti rigoramente Grand Cru.